Come avere successo su Instagram

Come avere successo su Instagram

In questa guida ci piacerebbe rispondere a una domanda frequente: come usare Instagram?

E che si suddivide in tanti piccoli rivoli di incertezza:

  • che tipo di contenuti pubblicare?
  • Che hashtag usare?
  • In che orari o giorni condividere?

Come se Instagram – o qualsiasi altro social – fosse una pulsantiera, con leve e bottoni. Meglio abbassare o alzare la leva di destra oppure è più utile pigiare il bottone sulla sinistra?

Partiamo da come utilizzare Instagram nel 2024, passando per due riflessioni sul funzionamento vero e proprio, e terminiamo con un manifesto su come sarebbe auspicabile stare online. Anzi, su come sarebbe bello stare in pace, con sé e con gli altri.

Come crescere su Instagram

Dopo un periodo di latitanza, sono prepotentemente tornati i magici tutorial per crescere su Instagram: “+10mila followers in due mesi con questo metodo”, e “ti dico io perché i tuoi reel non li guarda nessuno”. Hanno sempre la risposta giusta, beati loro.

Di fronte a contenuti del genere, mi sembra importante allenare il senso critico, non ignorandoli a priori ma neanche prendendo per buone le formule magiche e i trucchetti.

Tutto ciò che è troppo semplicistico, o troppo facile e veloce, sa di favoletta della buona notte.

Ti riporto qui tre consigli di crescita a cui poter dare una chance, con le fonti nel caso volessi approfondire:

  • pubblica ogni giorno, idealmente da 1 a 3 reel.

L’abitudine a una pubblicazione quotidiana porta ottimi risultati su Google anche per il tuo blog, per cui se Instagram è un canale su cui desideri puntare, questo è il primo passo.
Se mi dici: bella scoperta, lo sapevo già, ottimo, sei pronto o pronta per il prossimo consiglio.

  • aiuta l’algoritmo Instagram a capire a chi vuoi rivolgerti.

Dal tuo profilo IG vai nella Dashboard per professionisti e scendi in basso fino a «Ispirazione».

Quali contenuti ti vengono proposti?

Sono legati alla tua nicchia?

Se non lo sono, dovrai educare l’algoritmo al tipo di pubblico che ti interessa, selezionando tra i post proposti ciò che non vuoi vedere, dai tre puntini “Non mi interessa”.

  • libera la creatività sperimentando. Non farti fregare dalla ricerca del video perfetto.

L’artista Katie Straus ha raccontato in un post come pubblicare un reel al giorno per 40 giorni le abbia fatto guadagnare 2000 follower e aumentare la reach, e lo sintetizza in: fai uscire il contenuto, non pensarci troppo.

Significa che allora vale tutto? No, esistono secondo me dei paletti necessari: un gancio all’inizio, girati luminosi, audio di buona qualità.

Ma ti libera dal perfezionismo, e dall’illusione di poter prevedere ciò che all’algoritmo piacerà di più. Che è appunto un’illusione.

Il consiglio che amiamo di più?

Fai del tuo meglio con le risorse che hai e lascia andare il controllo.

Sei ospite di una piattaforma – Instagram in questo caso, ma vale per qualunque social – che può fare quello che vuole dei tuoi contenuti perché li possiede, ma non potrà mai toglierti né comprare la tua creatività e la tua competenza.

Da questo punto di vista, il tuo sito o blog è un porto sicuro: i contenuti sono e saranno per sempre di tua proprietà, e potrai gestirli, modificarli e persino eliminarli a tuo piacimento.

Approfondire il funzionamento di Instagram

Adam Mosseri, CEO di Instagram, condivide mensilmente consigli e ispirazioni per i creator, e ha parlato anche di come monetizzare su Instagram, menzionando tre categorie:

  • con i follower, per esempio con i bonus Regali;
  • con le collaborazioni commerciali per le aziende;
  • con Instagram stesso, tramite le pubblicità sui reel o i bonus stagionali.

Se vuoi approfondire te lo può raccontare lui stesso.

Riflessioni per un uso consapevole di Instagram

Come crescere su Instagram senza angoscia

Essere ospiti su una piattaforma, ed esposti continuamente ai progetti digitali degli altri, a cui è molto facile paragonarci, non può esulare da una presa di coscienza consapevole di cosa voglia dire utilizzare Instagram.

In primo luogo, di che tipo di conoscenze e abilità richiede, se le richiede, e in secondo luogo, ma non per questo secondario, di che ruolo debba assumere la nostra individualità e autenticità nel confronto con l’Altro.

Come comunicare con il pubblico su Instagram

Enrica Crivello di Guido, agenzia di corsi di marketing per freelance e piccole aziende, ha pubblicato nelle stories la sua risposta.

La cito direttamente:

Si è diffusa l’abitudine a pensare che per avere una comunicazione che funziona bisogna capire come usare questa pulsantiera.

Se Instagram è una pulsantiera, ci serve un manuale di istruzioni per usarla. Da qui la frustrazione: perché ca**o non ci hanno fornito il manuale di istruzioni?

Ti è mai capitato di pensarlo?

A noi sì, è capitato di frustrarci all’idea di essere in balia del vento (aka dell’algoritmo). E di non riuscire mai a fare abbastanza per distinguerci.

Per questo abbiamo trovato illuminante la risposta di Enrica Crivello:

IG non è, non è mai stata, non sarà mai una pulsantiera. Ci sono degli algoritmi, sì. Decidono quali contenuti girano di più, sì. Ma per riuscire a usare bene IG non serve concentrarsi su di loro, serve la consapevolezza: “so come funzionano, ma non ci penso tutto il tempo”.

IG somiglia più a una conversazione in treno con il vicino di poltrona. IG non può avere un manuale, esattamente come non può averlo una conversazione in treno con il vicino.

Più ti fissi sui bottoni e sulle leve, meno riesci a seguire la conversazione. Ti perdi i pezzi, non capisci l’ultima domanda; sei più concentrato su cosa vuoi dire tu che su cosa ti ha appena chiesto lui.

Mi muovo all’interno di questi insieme prendendomi la libertà che mi è rimasta, cioè quella di decidere se io con quel vicino ci voglio chiacchierare, e poi far partire una conversazione libera e leggera, punteggiata dalla condivisione di piccole parti del mio mondo.

Esiste un mondo da condividere e vale la pena farlo.

Come trovare la propria voce su Instagram

Anche qui, Enrica Crivello di Guido ci ha offerto la sua riflessione, e la citiamo direttamente:

Dal mio punto di vista la cosa più interessante qui è il passaggio che aggiunge un pezzo alla mia risposta: “metti al centro il target” diventa “io sparisco”. Diventa “se ci sei tu non c’è spazio per me”.

Questo passaggio è ovviamente legittimo ma non è sottinteso né dato per scontato. Non solo, per me è vero il contrario. Non credo che mettere al centro qualcuno e fare qualcosa per lui sia necessario eliminare la propria presenza. Anzi.

Faccio qualcosa per te (un video, una newsletter, un reel) perché mi rendo conto che a te piace, che ti interessa. Non pensavo fosse interessante, fosse stato per me non avrei mai pensato di fare un contenuti così. Ma ora che mi dici ti piace: ok, ci provo, vediamo che effetto fa.

Questo contenuto lo faccio io con le mie mani, la mia voce, il modo, per te. Io ci sono eccome mentre mi sposto da un lato e faccio spazio al target (al pubblico).

È una relazione: parto da te, mi metto un po’ di lato perché così questa relazione ha la possibilità di esistere.

Quando dico metti al centro il target non intendo “assoggettati in modo passivo ai trend e alla volontà di un pubblico passivo per amore dei numeri. I tuoi contenuti hanno senso se cercano di essere per qualcuno ed è proprio in questa ricerca, solo tua, che hai una possibilità di essere unica e ricordabile.

Siamo molto d’accordo con questa visione, e ci sembra manchi solo un piccolo tassello: la generosità.

La generosità di condividere conoscenza, esperienze, e punti di vista.

La generosità di non esigere subito qualcosa in cambio.

Pensare, sì, al pubblico, e cedergli il passo per entrare in relazione, soprattutto per mettersi nei suoi panni, non per giudicarlo dall’alto di una cattedra.

Ti racconto chi sono senza dimenticarmi di te, e racconto di te senza dimenticarmi di me. 

Come stare online nel 2024

Riassumendo e partendo dalla regola aurea che usiamo per definire noi stessi come brand: cosa siamo, cosa non siamo e cosa offriamo.

  • Instagram (o qualunque altro social) non è una pulsantiera, con leve e bottoni da dover imparare a spingere e tirare in sequenza.
  • Instagram (o qualunque altro social) è una conversazione tra sconosciuti, che scoprono, senza obblighi, parti di sé.
  • Instagram (o qualunque altro social) offre la possibilità di entrare in relazione con l’Altro, mettersi nei suoi panni per scovare interessi e dubbi, ed elaborarli secondo la propria autenticità.

L’ultimo tassello che ci piacerebbe offrirti – non perché non valga la pena di parlarne mai più, ma perché questo è un piccolo percorso che speriamo culmini in molti pensieri e qualche azione concreta – è il manifesto dello stare online di Marta Pavia.

Abbiamo selezionato i tre punti per noi fondamentali per chiunque lavori online:

Il tuo tempo non è un bene pubblico, puoi usarlo come preferisci. Così come l’attenzione degli altri non ti è dovuta, non sei in debito verso nessun creator, servizio o piattaforma.

Lascia che gli altri abbiano torto. Sui fatti, sulla politica, su di te. Salvaguarda la tua energia, non sprecarla per rispondere a chi non ha intenzione di confrontarsi davvero.

Crea per generosità, per entusiasmo, per passione. Fidati dell’istinto. Se non sai da cosa farti guidare nella tua comunicazione punta sulla generosità, è la spinta migliore.

E sappi che è ispirato a un altro manifesto del 2023, scritto in inglese da Sara Tasker:

Dal suo, prenderemmo sicuramente:

  1. Fidati del tuo istinto.
  2. Consuma – arte, letteratura, musica, ricette – più di quanto crei.
  3. Posta senza guardare i numeri.

Nel nostro personale manifesto aggiungeremmo ancora:

  1. Non metterti a confronto con gli altri.
  2. Rimani fedele a te stessa.
  3. Metti un limite allo scrolling infinito.

Se dovessi creare un tuo manifesto sullo stare online, quali punti aggiungeresti?

2 letture interessanti sulla comunicazione social

  • Un libro gratuito sullo stato della comunicazione online oggi, un tentativo di trovare un sistema per produrre idee valide e in serie, con focus sui video.
  • Un libro per chi vuole occuparsi di comunicazione consapevole, del fatto che l’unica risposta sempre buona è “dipende”: da cosa vuoi essere, prima di tutto, e da cosa conta davvero per te.

Se hai dubbi, domande o altre riflessioni da proporre, ci trovi sul nostro gruppo di supporto dedicato a tutti i siti e blog Hosting WordPress gestiti ospitati da Altervista: ti aspettiamo!