Parliamo di te, di che cos’è un creator e di quanto essere un creator sia anche essere un’imprenditrice o un imprenditore. Sì, parliamo anche a te che scrivi sul tuo sito per hobby, alla fine ti spieghiamo perché. Poi vediamo le tre, buone, regole per scrivere contenuti online nel 2025.
Ci aiuteremo con alcune citazioni di un numero della newsletter Creator Spotlight, di Francis Zierer, esperto di content marketing e copywriter, e uno della newsletter The Storytelling Edge, di Joe Lazer, autore di un libro omonimo.
Chi è un o una creator
Francis Zierer non ha dubbi: una creator/un creator è anche un’imprenditrice/un imprenditore.
E nella fattispecie, è un’imprenditrice/un imprenditore il cui business si basa sulla produzione e distribuzione di contenuti digitali.
In altre parole: realizza contenuti, costruisce un pubblico per essi e parla a quel pubblico per vendere (il contenuto stesso, pubblicità, beni fisici, servizi di consulenza, ecc.).
Zierer definisce due tipi di creator, che potremmo sintetizzare in “chiuso” e “aperto”:
- il primo sta solo su piattaforme chiuse, con algoritmi specifici, per esempio su Instagram, TikTok, Youtube, o persino Substack.
- Il secondo sta anche fuori da quelle piattaforme, per esempio su un sito di proprietà, o su un servizio di newsletter tipo MailChimp, MailerLite o MailPoet.
Se tu sei qui, probabilmente appartieni alla seconda categoria: sei una creator-imprenditrice o un creator-imprenditore aperto, che ha un sito di proprietà, esterno e separato dai profili social.
Per noi e anche per Francis Zierer questo è un bene.
Se hai un grande capitale di contenuti, ma è tutto su X—se hai 100.000 follower su X ma nessun seguito altrove—hai un capitale di contenuti, ma la tua liquidità è pari a zero. X possiede il tuo capitale dei contenuti.
Elon Musk possiede il giornale. Qualsiasi utente che pubblica è solo un giornalista freelance sottopagato.
Vale lo stesso per Instagram, TikTok, YouTube, LinkedIn, qualsiasi piattaforma di social media. I loro termini di utilizzo variano, ma nella sostanza hanno lo stesso obiettivo: la proprietà è in capo alla piattaforma, non all’utente. […]
Non c’è nulla di sbagliato nella produzione di contenuti per scopi effimeri.
Il vero problema è non lavorare attivamente per consolidare quel capitale in una forma di reale proprietà—ad esempio su piattaforme social decentralizzate, su un sito di proprietà e liste email in file .CSV salvati su un disco rigido […].
C’è una prima presa di coscienza importante:
- stai riconoscendo il lato imprenditoriale del tuo progetto?
- ti senti un’imprenditrice o un imprenditore?
Se sì, complimenti, hai fatto un doveroso passo di qualità verso il tuo lavoro!
Se no, perché no?
Cosa ti manca per darti legittimità?
Cosa significa essere imprenditore o imprenditrice
Ti lasciamo una lista di caratteristiche che un imprenditore o un’imprenditrice dovrebbe avere secondo Zierer: rielaborata e commentata, potrebbe aiutarti a riflettere sulla tua situazione attuale, e a prendere delle decisioni.
Per Zierer, un imprenditore o un’imprenditrice digitale è una persona che:
- avvia un’attività commerciale quando ciò comporta l’individuazione di una nuova opportunità.
Dove sta l’opportunità del tuo personale progetto, ci hai mai pensato? Sapresti spiegarlo in una solo frase?
- Ha spirito creativo, è un collettore di idee.
Se senti di non avere bisogno di stimoli esterni per trovare idee nuove, questa casella è decisamente tua, e hai tutta la mia ammirazione.
Se invece ti senti sempre un po’ a corto di ispirazione, questo non ti rende meno imprenditore o imprenditrice. Le idee vanno solo cercate nei posti giusti.
- Sa gestire risorse limitate.
La facoltà di sapersi arrangiare è la definizione più adatta a un blogger o una blogger, per cui questa c’è di default.
E se hai dubbi, ci siamo noi – o il nostro tutorial – ad aiutarti.
- Sa individuare punti di forza e di debolezza.
Specificherei: sa monitorare e analizzare i risultati per poter prendere delle decisioni.
E qui ci sono sempre Google Analytics e Google Search Console ad aiutarci. Come te la cavi qui?
- Accetta i rischi, cercando di puntare a maggiori guadagni.
Un sito o blog non è uno stipendio fisso da dipendente, un profilo social non è una garanzia di successo. Abbandonare aspettative, giudizi e più in generale il controllo sono forse i lati più difficili del tuo lavoro. Se vuoi parlarne, noi ci siamo!
Se ti stai ancora chiedendo se puoi davvero dire che il tuo sito è un progetto imprenditoriale, siamo d’accordo con Zierer nel dirti:
Ogni creator – chiunque produca e distribuisca contenuti sui social, su piattaforme algoritmiche e sui motori di ricerca – è un imprenditore all’interno della creator economy. Ovviamente se pubblichi solo foto di viaggio su un profilo Instagram privato per amici e famiglia, non stai facendo imprenditoria, ma appena apri il tuo profilo al pubblico e aumenti la produzione di contenuti per trovare spazio nell’algoritmo e raccogliere like e follower da sconosciuti, lo stai facendo.
Anche se il tuo sito è per ora un hobby, questo non lo rende un progetto meno imprenditoriale. Anche un hobby richiede investimenti, costruzione di competenze e consolidamento di un patrimonio di contenuti, così come non è scevro di rischi.
Le buone regole del Content Marketing per il 2025
Con l’aiuto di un altro autore statunitense Joe Lazer, autore del libro The Storytelling Edge e di un’omonima newsletter su Substack, approfondiamo le regole e le sfide del content marketing nel 2025.
Cos’è il Content Marketing? L’arte – mi piace usare questa parola, perché è davvero un’arte – di scrivere contenuti per uno scopo ben preciso, che sia esso aumentare la conoscenza e reputazione del brand (brand awareness e brand reputation), creare engagement, o aumentare le vendite.
Il content marketing è ciò che cerchi di fare tutti i giorni sul tuo sito: scrivere un articolo, una ricetta o una recensione che risponda alle domande e ai dubbi di un potenziale utente finale, dimostrando al contempo il tuo livello di esperienza e conoscenza sul tema, perché Google ti dia valore.
Direi quindi che per un sito gli scopi primari sono i primi due che abbiamo citato, brand awareness e brand reputation: farsi trovare dal maggior numero possibile di persone e dar loro un buon motivo per restare, anche perché parlino bene di te ad altri.
Se vuoi approfondire in autonomia, trovi la newsletter completa in inglese. Se invece preferisci un piatto pronto, veloce veloce, continua a leggere: il menu prevede un bel tris.
Le 3 regole fondamentali per creare contenuti online
Joe Lazer approfondisce il tema dal punto di vista di chi produce contenuti all’interno di un’azienda, e ricava 21 regole nuove per una strategia di content marketing efficace nel 2025.
Tu puoi essere considerato un brand, da un certo punto di vista, ma non sei certo un’azienda, e anche per questo non credo tu abbia bisogno di 21 regole.
Tre sono più che sufficienti a indirizzare i tuoi sforzi nel 2025.
- Le persone vogliono seguire altre persone, non un brand.
Per quanto il tuo profilo di creator e blogger possa essere considerato un personal brand [processo attraverso cui una persona definisce i punti di forza (conoscenze, competenze, stile, carattere, abilità, ecc.) che la contraddistinguono in modo univoco, creando un proprio marchio personale, che comunica poi nel modo che reputa più efficace], è la tua personalità, fatta di sfaccettature, chiari scuri e punti di vista autentici, che ti rendono unico e memorabile.
Questo non significa che tu debba mostrare ogni lato di te, bensì che ciò che desideri mostrare deve essere genuino e avvertito come tale.
- Ogni contenuto testuale di valore dovrebbe diventare anche un video.
C’è poco da girarsi intorno: il video è un format prezioso e non perde importanza nel 2025. Questo non vuol dire che ogni forma di scrittura vada sacrificata per sempre, anche perché un sito vive ancora di testo scritto in mood indissolubile.
Lo prenderei per quello che è, un consiglio concreto: se hai un articolo, una ricetta o qualsiasi altro contenuto che sta andando molto bene, rifletti su se e come trasformarlo in un video.
- Concentrati sui canali importanti per te.
Vorremmo riportare direttamente le parole di Joe Lazer (la traduzione è mia):
Ti diranno di “essere ovunque sui social”, ma nel 99% dei casi questo ti porterà solo a pubblicare contenuti mediocri, come se il tuo brand fosse gestito dalla versione gratuita di ChatGPT. Se non hai un team enorme, concentrati su pochi canali e fallo bene.
È un consiglio particolarmente efficace per noi, come per te: sei una sola persona, usa con saggezza il tuo tempo. Definisci i tuoi obiettivi per poter scegliere la strada – che ti porta nella direzione giusta.
Ci sono il tuo sito e poi una pletora di piattaforme social e di email marketing che possono essere a tua disposizione: quali di queste ti aiutano a raggiungere il tuo obiettivo?
Se Instagram è uno dei canali prescelti, puoi approfondire anche sulle nostre guide:
- BONUS: non pubblicare sul tuo sito contenuto inutile.
Lo avrai letto da noi e lo dice anche Joe Lazer:
Chiediti sempre: “Io leggerei questo?”
Il 75% dei contenuti creati dai marketer è inutile e scritto per abitudine.
Pubblica solo ciò che senti possa portare valore a chi legge.
Due guide che possono aiutarti a scrivere
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